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[Saronno – VA] 25 aprile 2025 – CORTEO

La storia non si ripete mai, se non come farsa.

Risulterebbe quindi improprio paragonare questo 2025 a qualche altro periodo della storia più o meno recente. Tuttavia, non è improprio provare a ragionare sul periodo attuale, su quali campanelli d’allarme sentiamo chiaramente, su quali rapide trasformazioni stia prendendo la realtà.

Negli ultimi mesi ne abbiamo sentite di tutte: il partito neonazista AFD che supera il 20% dei voti in Germania. La striscia di Gaza dipinta sui canali social del presidente degli Stati Uniti come Miami Beach. Dazi al 125%. Spese militari al 5%.

L’Europa allarmata da questo repentino irrompere della guerra nel discorso globale si affanna a intraprendere la strada del riarmo, con l’imposizione da parte di Von der Leyen di una spesa di 800miliardi. Evidentemente lorsignori preferiscono la guerra alla sanità, all’istruzione, alle pensioni, all’ambiente, insomma, ai diritti fondamentali delle persone, e investono in armamenti.

In questa cloaca passa quasi sottotono l’approvazione del cosiddetto Dl sicurezza. Una vera e propria manovra da “guerra interna” con cui si marginalizzano fasce sempre più ampie di persone e si preclude alle stesse la possibilità della protesta e del dissenso.

La realtà che abbiamo sotto gli occhi è un mondo apparecchiato per l’accumulo smodato di ricchezze nelle mani di pochi, pochissimi, a fronte dell’annaspare dei più.

In questo scenario in rapida evoluzione non possono mancare i nostalgici del ventennio, che cianciano di interventismo europeo e organizzano ronde contro la marginalità.

Il discorso securitario a Saronno, in vista delle elezioni, ha preso ancora una volta il sopravvento.

Oggi la “sicurezza” è priorità di chiunque si presenti alle elezioni, al punto che una lista civica che guarda all’associazionismo e al volontariato porta il nome di “Saronno Sicura”, lo stesso di una di destra di quindici anni fa.

Un’insicurezza percepita che è figlia del deserto che è stato creato: telecamere ovunque e ordinanze liberticide hanno letteralmente dato il colpo finale ad una libera aggregazione giovanile già fortemente repressa. Adesso gli stessi benpensanti che si lamentavano del vociare o del chiasso dei ragazzi, si lamentano di sentirsi insicuri con le strade vuote.

Ma come,nello stesso testo parlate di guerra e di telecamere?
Sì, perché la guerra è un momento di disciplinamento della popolazione, di restringimento dei margini del consentito, di repressione più feroce.

In questo abisso in cui ci hanno cacciato, le nostre stelle polari rimangono solidarietà e conflitto. La variante umana è un fattore in grado di inceppare questa corsa forsennata, come ha dimostrato la resistenza palestinese diffusasi in tutto il mondo. Nel nostro territorio negli ultimi mesi ci sono stati importanti manifestazioni a Nerviano contro la Leonardo, uno dei principali produttori bellici del Paese, e a Busto Arsizio contro la base Nato e la guerra.
Ma come,parlate di guerra in occasione del 25 aprile?
Contro l’abisso di allora, contro l’abisso di oggi.

LIBERIAMOCI

assemblea antifascista saronnese


[Busto Arsizio – VA] 5 aprile – corteo contro la guerra

Sabato 5 aprile 2025, Busto Arsizio, Piazza Garibaldi – Ore 15.00: Corteo!

Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile
No ReArm Europe
Contro la “campagna di riarmo” dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, che ci trascinano nel baratro di un nuovo conflitto mondiale. Fermiamo la macchina bellica, dalle fabbriche di morte alle basi militari presenti sui nostri territori.
No all’economia di guerra
Dalla scuola alla sanità pubblica, dalle pensioni al lavoro: mentre centinaia di miliardi vengono destinati al riarmo ed ingrassano l’industria bellica, prosegue impunito il saccheggio e la distruzione di quel che resta dello stato sociale.
No alla guerra interna e alla militarizzazione della società, della scuola e dell’università
Se all’esterno dei confini si sganciano le bombe, all’interno del Paese si inasprisce la repressione del dissenso, delle lotte e del conflitto sociale, come nel caso del DDL 1660. Aumentano anche la sorveglianza ed il controllo di massa, facilitate dall’impiego di tecnologie militari sperimentate sugli odierni campi di battaglia.
No NATO
In occasione del 76esimo anniversario di fondazione dell’Alleanza atlantica, mobilitiamoci contro l’imperialismo occidentale coordinato dalla NATO, una minaccia costante alla pace, alla libertà e all’autodeterminazione dei popoli del mondo, a partire dalla vicina base di Solbiate Olona, dove ha sede il Comando multinazionale delle forze di intervento rapido dell’Alleanza.
Palestina libera!
Per fermare il genocidio in corso in Palestina, sosteniamo la resistenza del popolo palestinese, recidiamo i legami di connivenza ed il supporto economico, politico e militare all’insediamento coloniale sionista.

La guerra comincia qui: dall’Italia, terzo maggior esportatore di armi verso Tel Aviv, responsabile anche dell’invio di almeno 2.5 miliardi di euro di armamenti a Kiev; dalla Lombardia, una delle regioni italiane con la più alta produzione militare; dalla provincia di Varese, che tra il 2022 e il 2023 ha visto le proprie esportazioni belliche crescere del 96.7% e che ospita anche la Leonardo SpA, il cui titolo in borsa ha registrato dall’inizio dell’anno un +70%.
E’ tempo di agire prima che sia troppo tardi, è tempo di rovesciare questo sistema di predazione, di colonizzazione, di sfruttamento e di morte.

Assemblea contro la guerra


[Gallarate – VA] Presidio per contestare “La settimana della sicurezza” all’istituto Falcone

da Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

Questa mattina, 18 gennaio 2025, si è tenuta la cerimonia conclusiva de “La settimana della sicurezza“, iniziativa promossa dall’istituto “Falcone” di Gallarate. Una cinquantina di persone sono intervenute con cartelli, striscioni e megafono per contestare la presenza delle forze dell’ordine all’interno della scuola per tenere lezioni rivolte a studenti e studentesse su temi quali violenza di genere, cyberbullismo, sicurezza stradale.

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha partecipato al presidio ed è intervenuto per denunciare questo inarrestabile processo di militarizzazione in atto nelle scuole italiane, dove sempre più spesso si invitano le forze dell’ordine per parlare di temi che, invece, sarebbero di competenza di docenti e pedagogisti.

Si è ricordato che all’istituto “Falcone” la logica militarista è di casa, non solo perché promuove attività come quelle oggetto della contestazione odierna, ma anche perché invia i propri studenti e le proprie studentesse per attività di PCTO alla base NATO di Solbiate Olona, sottolineando come la scuola ne manifesti orgoglio pubblicando sulla homepage del proprio sito immagini ritraenti autorità in divisa e/o gadgets riportanti la scritta WE ARE NATO.

Numerosi interventi hanno denunciato la crescente militarizzazione non solo delle scuole, ma anche del territorio, infatti alcuni studenti e studentesse hanno denunciato la collaborazione fra università e aziende produttrici di sistemi d’arma, ricordando che proprio nel nostro territorio è presente con vari stabilimenti la Leonardo SpA, azienda a partecipazione statale, leader mondiale nella produzione di aerei da guerra, elicotteri per trasporto truppe, sistemi elettronici.

Alcune immagini del presidio

Alcune immagini del presidio